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Sei step da seguire per realizzare un Piano d’azione Integrato nella tua città

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16 September 2016
Read time: 5 minutes

Lo sviluppo urbano integrato e la pianificazione partecipata sono elementi centrali del programma URBACT.
Le autorità locali coinvolte nei network tematici di URBACT hanno stabilito gli URBACT Local Group (ULG) composti da diversi stakeholder locali provenienti sia dal comune che dall’esterno, con l’obiettivo di copro durre un piano d’azione integrato per rispondere alla sfide e ai problemi che affrontano a livello locale.

Dal 24 al 26 agosto 2016, la Summer University di URBACT ha riunito a Rotterdam oltre 380 rappresentanti di 170 città europee coinvolte nei network tematici del programma con l’intendo di formarli su come realizzare politiche urbane integrate a partire dall’utilizzo del ciclo di action-planning che vediamo di seguito


 

Il ciclo di pianificazione delle azioni è applicabile in ogni ente locale, coinvolto o meno nel programma URBACT, che desidera sviluppare un piano d’azione integrato su un tema specifico, o un masterplan, in maniera partecipativa e integrata (ad esempio prendendo in considerazione la dimensione economica, sociale, fisica e ambientale delle sfide locali).
Il prerequisito principale di questo processo è la creazione di un Local Group, un gruppo di stakeholder locali (residenti, associazioni, università, settore privato, dipendenti comunali) che affrontano i problemi o il tema principale al centro del piano d’azione.
Se stai lavorando per un comune e sei un coordinatore o un componente di un Local Group, qui trovi sei step e strumenti che il programma URBACT consiglia di utilizzare per disegnare le tue politiche locali.

 

Step Uno:

Definire i problemi della tua città per definire al meglio l’obiettivo del tuo piano d’azione
 

L’analisi dei problem è necessaria per assicurarsi che il gruppo locale si focalizzi sul problema giusto, ovvero quello che è stato discusso e condiviso da tutti gli stakeholder. Può sembrare facile e veloce da fare ma in realtà ciò può essere un processo particolarmente complesso dal momento che le cause dei problemi non sono sempre comprese allo stesso modo da tutti. Pazienza e dialogo intenso tra le parti sono decisive per questo processo.
Una tecnica ben definita per favorire la comprensione dei problemi, come le loro cause e gli effetti, è l’Albero dei problem (Problem Tree)



 

Come utilizzarlo:
 

1.    Elencare tutti i problemi che ti vengono in mente relative al tema principale (disoccupazione giovanile). I problem necessitano di essere attentamente identificati, sia che esistano già o che siano immaginati o future. Il problema è una situazione negativa esistente, non un’assenza di soluzione.

 

2.    Identificare un problema principale (da scrivere sul tronco dell’albero). Questo può essere definito dopo alcuni tentativi ed errori prima di definirne uno.
 

3.    Determinare quail problem sono cause (scriverli al livello delle radici dell’albero) e quail sono effetti (sui rami)
 

4.    Mettere in ordine e gerarchizzare sia le cause che gli effetti, in che modo le cause si collegano tra loro, in che modo l’una porta all’altra, eccetera.

Identificare le cause dei problemi aiuta a pensare alle azioni che contribuiscono al meglio a rispondere o sradicare le cause dei problemi.

Step Due:

Mappare gli stakeholder locali e assicurarsi di includere tutte le persone riguardate dai problem che si intende affrontare
 

È importante analizzare e mappare l’importanza e l’influenza degli stakeholder ma è allo stesso modo importante avere un piano d’azione che assicuri che l’importanza e l’influenza degli stakeholder più important aumenti man mano che il piano d’azione progredisce. Le diverse prospettive riguardo l’importanza relativa e l’influenza degli stakeholder emerge man mano che si va avanti.
Uno degli strumento che può aiutare a mappare gli stakeholder da coinvolgere nel gruppo locale è la Mappa dell’Ecosistema degli Stakeholder (Stakeholders Ecosystem Map)


 

Step Tre:

Definire un quadro di riferimento per individuare i risultati che il piano d’azione deve raggiungere – il cambiamento che vuoi vedere in città – e quando e come sarà misurato


Un quadro di riferimento dei risultati consente di definire risultati a partire dall’inizio del progetto: quello che va raggiunto attraverso il progetto, in che tempi e in che modo sarà misurato. Tenendo obiettivi misurabili tempo come punto di riferimento, il gruppo locale può monitorare i progressi realizzati, modificare di volta in volta le attività se necessarie e comprendere se gli obiettivi iniziali sono stati raggiunti oppure no.

Il quadro di riferimento si compone di elementi e termini chiave utilizzati da tutti I programmi dei Fondi Strutturali. Per utilizzarli efficacemente è necessario costruire e condividere una buona comprensione di questo linguaggio come segue:

Logica d’intervento

La logica di intervento è un modo per descrivere il quadro di riferimento dei risultati. Si tratta di uno strumento per valutare l’efficacia di un programma o di un piano d’azione. Dovrebbe spiegare la logica di come un intervento contribuisce ai risultati attesi o ai risultati osservati in seguito all’implementazione delle azioni, se questi non sono quelli che erano stati individuati sin dall’inizio.
 

L’obiettivo specifico e i risultati attesi

L’obiettivo specifico definisce il cambiamento atteso in specifiche situazioni socio-economiche che un progetto, un programma, un piano d’azione intende raggiungere. Può essere espresso come segue: migliorare, ridurre o aumentare qualcosa. Un piano d’azione integrato dovrebbe contenere uno o più obiettivi specifici. Gli obiettivi dovrebbero sempre essere SMART: Specifici, Misurabili, Raggiungibili (Achievable), Realistici e Definiti nel tempo (Time-bound).
L’obiettivo specifico presenta i risultati attesi da un programma o da un piano d’azione. La nozione di cambiamento può anche essere riferita a un cambiamento di comportamenti, pratiche sociali, istituzioni, eccetera.

 

Il risultato atteso è un’ambizione. Mentre questa ambizione deve essere realistica e tutti gli sforzi devono essere focalizzati sul raggiungimento del risultato, è ancora possibile che tale ambizione non venga raggiunta alla fine di un progetto o di un programma, o in seguito all’implementazione di un piano d’azione. Il non raggiungimento dei risultati non rappresenta necessariamente un fallimento. La valutazione del programma o del piano d’azione porterà a definire conclusioni su cause, conseguenze e rimedi da adottare.
 

Indicatore di risultato

Gli indicatori di risultato sono indicatori che descrivono un aspetto specific di un risultato, che può essere misurato. Selezionare indicatori di risultato chiari facilita la comprensione del problema e delle politiche necessarie per affrontarlo .

 

Output indicator

 

L’indicatore di output è un indicatore che descrivere il prodotto finale della spesa di risorse (in termini di denaro, tempo e sforzo) attraverso interventi di policy.

Tavola 1: Esempi di obiettivi, risultati e indicatori di output 
 

 

Specific objective

Result indicator

Output indicator

 

 

Cos’è?

 

Descrizione del cambiamento che si intende raggiungere nella situazione esistente: il risultato atteso

 

Una variabile che descrivere un aspetto rilevante del risultato atteso per misurare il cambiamento nella situazione

 

Una variabile che descrive gli output che la tua azione produrrà. Gli output rappresentano
prodotti creati dall’implementazione del piano d’azione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Esempi

 

Lavoro e competenze

Aumentare il numero dei giovani occupati (o ridurre il tasso di disoccupazione giovanile)
 

 

 

Tasso di disoccupazione giovanile

Valore di partenza: 24% (2016)

Target: 20% (2020)

-          Numero di giovani che accedono alla formazione

-          Numero di giovani che accedono a orientamento lavorativo

-          Numero di giovani che accedono a esperienze di placement lavorativo

 

 

 

Coesione della comunità

Ridurre le tensioni inter-raziali tra le differenti comunità

Numero di incidenti legati al razzismo e crimini d’odio riportate dalle statistiche della polizia (media settimanale)

 

Valore di partenza: 45 (2015)

Obiettivo: 20 (2019)

  • Numero di eventi interculturali organizzati sul territorio.
  • Numero di campagne di sensibilizzazione realizzate
  • Numero di di nuovi gruppi di quartiere stabiliti

 

 

Riqualificazione urbana

Rendere gli ex insediamenti bellici compatibili con la realizzazione di alloggi per anziani
 

% abitanti che qualifica la sua situazione abitative come adeguata a vivere una condizione di invecchiamento in autonomia
(Basato su sondaggi svolti tra i residenti)

Valore di partenza: 25% (2016)

Obiettivo: 60% (2024)

  • Numero di appartamenti di social housing realizzati
  • Numero di servizi a supporto dell’invecchiamento attivo




























































 

 

Step Quattro:

 

Identificare tutti gli assets della città, inclusi: 
 

ü  Persone, risorse umane, capitale sociale 

ü  Luoghi & spazi

ü  Soldi/budget

ü  Edifici, infrastrutture

ü  Conoscenza, esperienze

ü  Asset naturali

L'esercizio aiuterà a pensare ad azioni più adeguate che prendano in considerazione tutte le risorse e gli asset locali, invece di reinventare il ciclo.

 

Step Cinque:

Pianificazione delle azioni e definizione della roadmap

Dopo che assieme al vostro gruppo locale sono stati identificati i problemi locali, gli stakeholder che dovrebbero essere coinvolti nelle discussioni, e una volta definito un obiettivo specifico o una visione, allora è tempo di uscire con azioni che risponderanno alle cause dei problemi e permetteranno di raggiungere il vostro obiettivo.

 

Un modo per trovare un accordo sulle azioni con il gruppo locale è quello di utilizzare il metodo OPERA.

 

OPERA è un metodo di co-creazione di origine finlandese che può notevolmente migliorare l'efficienza delle riunioni anche più semplici. Può essere applicato con gruppi molto piccoli (5-6 persone), ma è uno strumento che può essere adottato anche in gruppi più grandi, ad esempio di 40-50 partecipanti. Questo metodo focalizza l'energia del gruppo sul problema o sulla questione da una parte, raccoglie, filtra e sintetizza le proposte in una maniera strutturata. Unisce un modo sistematico di pensare con un processo creativo per risolvere I problemi, dunque abilitando l'utilizzo più efficiente della conoscenza e delle esperienze dei partecipanti. Attraverso la tecnica di discussioni tra coppie, coinvolge ciascun partecipante nel processo, mobilita I loro pensieri e le loro proposte, senza lasciare che le persone più estroversi dominino la discussione



 

Come utilizzarlo:

 

Il primo passo è l'identificazione della questione dominante più specifica possibile o di un tema o di una sfida al quale il gruppo cerchi una soluzione, per esempio: “Quali sono le questioni chiave da affrontare per migliorare gli spazi pubblici nella nostra città?” Una volta che il tema è identificato, un facilitatore guida il gruppo attraverso I seguenti passi del metodo OPERA:

 

O

Propre riflessioni/suggerimenti:

• Lavoro individuale (nessuna discussione è consentita in questa fase).

• Spendere 3-5 minuti per pensare alla questione scelta

• Scrivere le proprie idee su un foglio A4

• Essere specifici e concisi

 

P

Discussione di coppia:

• Formulare coppie - preferibilmente lavorare con qualcun'altro oltre al tuo collega

• Entrambe le parti presentano le proprie idee e ascoltano le altre

• Discutere le proprie proposte – chiedere chiarimenti, sfide, etc

• Fare emergere 3-5 proposte condivise basate su un accordo (nessun consenso è necessario)

• Registrare ogni proposta su un foglio A5 separato

 

E

Spiegazioni

• Ogni coppia spiega brevemente le proprie proposte al resto della platea

• Ognuno ascolta gli altri

• 1-2 minuti per coppia!

• Il facilitatore e I partecipanti possono chiedere chiarimenti – nessuna discussione!

• Parallelamente alle spiegazioni attaccare le proposte sul tavolo OPERA  nell' ordine nelle quali si susseguono (se vi è una proposta che è molto simile a quello che è già sul tabellone, basta quello)

 

R

Valutare

• Valutare le proposte

• Criteria: Notare il facilitatore propone una serie di criteri pertinenti, registrati in anticipo su una lavagna a fogli mobili)

• Questo è solo un input, non una valuazione finale

• Ogni coppia riceve – 5-10 a seconda del numero delle proposte –
punti autoadesivi (Nota: le regole esatte del voto possono essere modificate)

o Devono avere una valutazione condivisa

o Possono dare tutti I punti a uno o distribuirli.

o Non possono votare le proprie proposte!

 

A

Organizzazione

• Ora avete una graduatoria - disponeteli in base ai loro temi e popolarità

• Insieme con i partecipanti, individuate alcuni argomenti da organizzare di conseguenza (Si possono già pensare in anticipo e proporre se non ci sono altre proposte, ma meglio chiedere!)

• Registrare i nomi dei sottotemi nelle intestazioni delle colonne del consiglio OPERA

• Seguendo gli "ordini" da parte dei partecipanti, organizzare proposte nell'ambito dei relativi sotto-argomenti;

 

 

Il risultato è una serie di suggerimenti per le azioni creata in maniera congiunta e basata sul consenso.

E' quindi importante sviluppare una roadmap o un tavolo di azioni che possa permettere di avere una grande foto di vostre azioni, inclusi I risultati, target, milestones, output, risorse umane, partner, tempo, budget e ogni altra informazione che ritenete sia utile e necessario aggiungere.

 

Specific Objective

 

Action

Intended Result

Resources/ Assets

Lead Agency

Key partners

Timescale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

       

Table 2: Esempio di roadmap

 

Step Sei:

Comunicare piani di azione e strategie
Stendere una strategia di comunicazione sul piano d'azione per un pubblico più ampio è anche un compito importante da considerare . È possibile organizzare eventi pubblici e informare i cittadini , e utilizzare i media locali per comunicare ampiamente.

A seconda delle questioni discusse nel vostro piano, ci si potrà focalizzare su un particolare target di uditorio: la vostra autorità di gestione, potenziali finanziatori, cittadini e altri stakeholders.

 


Riferimenti: Per sapere di più su questi strumenti e metodi, visita il sito: http://urbact.eu/capacity-building

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