You are here

Una panoramica sulle Buone pratiche del programma URBACT

Edited on

03 July 2017
Read time: 4 minutes

Che cosa unisce Barcellona, Tampere e Dupnitsa? Non molto, in realtà. Barcellona è una città globale con una reputazione a livello internazionale sull’innovazione, la gastronomia e la cultura. Tampere è una città di medie dimensioni in Finlandia, storicamente connessa alla rivoluzione industriale del paese. Dupnitsa è una piccola conurbazione situata nel nord-ovest della Bulgaria, più precisamente ai piedi delle più alte montagne dei Balcani. La risposta? Tutte e tre hanno recentemente ottenuto lo status di città dalle buone pratiche Urbact.

Selezionare le buone pratiche è stata la sfida da affrontare dopo l’ampia risposta alla call URBACT. Circa trecento città hanno partecipato, da ogni angolo d’Europa. Alla fine, sono state selezionate le buone pratiche proposte da 25 degli Stati membri. Ci sono città di tutte le dimensioni, la maggior parte di piccole e medie dimensioni con un massimo di 250,000 abitanti- ovvero dove vive la maggior parte degli europei.

Per URBACT, è incoraggiante vedere che più di un terzo delle buone pratiche definite- 33 delle 97 selezionate - provengono da città che non hanno partecipato in passato al programma. Dal momento in cui URBACT ha la funzione di migliorare le capacità delle città in materia di sviluppo urbano sostenibile, il coinvolgimento di nuove città è la sua principale priorità. Un’attiva promozione della call Buone Pratiche- ad esempio attraverso i National URBACT Point - e una procedura di applicazione semplificata sono state senza dubbio i fattori chiave di questo successo.

Ora che è stato tutto sistemato e c’è tempo per riflettere sugli output finali, che cosa ci dice una analisi sulle buone pratiche?


Le buone pratiche URBACT che riflettono le priorità urbane a livello europeo

È importante notare che la call URBACT era completamente aperta. Non c’era nessuna priorità tematica stabilita, il che significa che le città sono state libere di decidere su cosa focalizzarsi. URBACT ha semplicemente richiesto loro di essere rilevanti, provate, trasferibili e coerenti con i principi del programma. Di conseguenza, questo approccio bottom- up offre una conoscenze su ciò che le città identificano come priorità.

La lista delle idee vincenti dimostrano un chiaro modello tematico. Diciotto delle buone pratiche URBACT affrontano il tema della povertà urbana. Quindici stanno affrontando la crescente priorità di un uso sostenibile della terra. Undici pratiche approvate hanno un approccio che si focalizza su lavoro e capacità. Oltre a queste appena menzionate, ci sono buone pratiche relative all’economia circolare, all’integrazione dei migranti e alla transizione digitale.

Questa immagine che emerge corrisponde quasi del tutto ai temi coperti dall’Agenda Urbana per l’Unione Europea, come la figura sottostante illustra:

Fonte: Analisi URBACT

Il grafico si riferisce solo alle principali tematiche delle città. Dal momento che uno dei criteri delle buone pratiche era quello di adottare un approccio integrato, ciò significa che ciascuna città ha altri obbiettivi tematici che non sono raffigurati nel grafico. Ad esempio, un progetto diretto all’occupazione dei migranti sarà classificato o sotto “lavoro e capacità” o “inclusione dei migranti”, sebbene appartenga ad entrambi.

Altri temi che ruotano attorno alle priorità dell’Agenda urbana europea includono “governance urbana effettiva” e “parità uomo-donna”.

In termini di comprensione delle priorità urbane, questi temi rimangono di alto livello. Dunque, ciò che possiamo affermare riguardo alle questioni che le città stanno mettendo in pratica? Quali sono le sfide che queste pratiche si sono prefissate di superare?

Nei mesi che verranno il programma URBACT promuoverà intensamente le buone pratiche, così che altre città possano imparare da queste- e usarle per risolvere i loro problemi urbani. Per ora, gli esempi che seguono si soffermano su cosa c’è sotto il cappello di questi quattro livelli tematici.

Sollevando il coperchio da alcune buone pratiche

Qui una piccola sbirciatina su alcuni esempi interessanti di cui tener conto. Tutti i dettagli sono pubblicati sul sito URBACT, in un database dedicato alle buone pratiche urbane URBACT, aperto a tutti.

Mouans- Sartoux: una scuola di catering collettiva

Mouans- Sartoux è una piccola città localizzata nelle Alpes-Maritimes della regione del sud-est della Francia. Dal 1998 questa città sta esplorando il legame tra cibo, salute e ambiente. In una area di terre di alto valore, e pressioni di sviluppo urbano, questo ha generato un vivace dibattito sull’uso urbano delle terre e la relazione tra spazi urbani e rurali.

Tornando a quanto avviene nel 2017, Mouans Sartoux ora provvede al 100% di piatti biologici, prodotti localmente e serviti nelle mense scolastiche tutti i giorni. Questo ha richiesto la nascita di una fattoria municipale e sono stati assunti due contadini per coltivare le verdure per le mense, che ora soddisfano l’85% dei bisogni di tre scuole. Lungo il percorso, le leggi di ingaggio pubblico sono cambiate per incoraggiare i produttori locali a rispondere all’offerta. La città sta ora lavorando su sui sistemi agroalimentari locali e sull’educazione per estendere l’iniziativa.

Anversa: Pop-up to Date

Anversa, in Belgio, è una delle principali città in Europa che sta affrontando la sfida delle proprietà commerciali vuote. È, in più, uno dei principali luoghi che stanno cercando di incoraggiare approcci temporanei e pop- up. Tuttavia, poche hanno sviluppato questo approccio strategico sofisticato per coordinare i due aspetti che la città belga ha perfezionato. Questo ha previsto il coinvolgimento di reti di imprenditori creativi per il riutilizzo di negozi vuoti,, con effetti positivi e di lunga durata.

L’approccio integrato multi-stakeholders adottato nella periferia di Anversa, Oud Berchem, ha dimostrato di essere efficace e una metodologia a cui rifarsi per trasformare aree commerciali svalutate in una vivace asse di creatività. La ratio per la conversione di unità commerciali vacanti sta al 70%, il cui 60% delle unità sarà affittato nel lungo termine e il restante 10% verrà venduto ad imprenditori.

Danzica: So Stay Hotel

Molte città in Europa saranno interessate al modello So Stay Hotel adottato da Danzica in Polonia. Ha affrontato la sfida di creare nuove opportunità di lavoro per alcuni dei cittadini più vulnerabili. In questo caso, la città polacca sta supportando i giovani che sono cresciuti in strutture sociali, molti dei quali si impegnano duramente per transitare verso un occupazione sostenibile. Il progetto è nato dalla collaborazione tra il Municipio di Danzica e la Fondazione Innovazione Sociale, ed è un buon esempio di come le autorità locali stanno lavorando per una nuova configurazione in molte città europee.

Il modello operativo innovativo degli hotel- il primo in Polonia- combina un approccio di mercato con la responsabilità sociale. Operando come un’attività commerciale, So Stay abilita molti giovani, che hanno lasciato le strutture sociali, ad acquisire competenze, riconoscimenti e un’esperienza lavorativa in un ambiente protetto. Questo offre anche un supporto per sistemarsi, provvedendo una importante piattaforma nel loro periodo di transizione ad una vita adulta e indipendente.

Pireo: promuovere imprenditorialità e innovazione nell’economia marittima

L’economia marittima è il focus dell’iniziativa Bluegrowth sviluppata a Pireo, in Grecia. La pratica consiste in una competizione focalizzata su imprenditori interessati a realizzare concetti innovativi e sviluppare opportunità di lavoro e servizi legati alle risorse marine e di acqua dolce. I concept più interessanti vengono sviluppato nel corso di sei mesi e ricevono un supporto nel processo di incubazione, così come l’accesso al network già esistente di economia locale marina specializzata. L’approccio ha contribuito formalmente a rafforzare l’ecosistema umano (partner, sponsor, advisor, università) che gravita attorno all’economia del mare nel porto più grande della Grecia.

I risultati raggiunti tramite l’iniziativa sono già stati riconosciuti con il premio EU Maritime. Da ricordare il fatto che Bluegrowth ha supportato lo sviluppo di dieci start-up imprenditoriali e generato 55 posti di lavoro.

Santiago di Compostela: Tropa Verde, Rewarding Recycling!

Il modello Tropa Verde, sviluppato dal comune di Santiago di Compostela, in Spagna, ha modificato con successo le abitudini dei cittadini in materia di rifiuti. La storia inizia nel 2015 con un sondaggio locale che ha identificato un alto livello di riluttanza al riciclaggio. Tra le barriere che sono state identificate figurano la scarsità delle informazioni e l’assenza di una cultura al riguardo nella città. Per raggiungere ciò, le autorità locali hanno sviluppato una piattaforma basata su un gioco online per avviare un sistema di premi in collaborazione con i commercianti locali. Questo passaggio si è dimostrato molto efficace nel cambiare le mentalità locali.

In due anni, il livello di riciclaggio è aumentato. In questo periodo 115 sponsor hanno offerto più di 800 ricompense, dall’alloggio in albergo fino a trattamenti di bellezza. Questo è stato possibile grazie a più di 16mila azioni di riciclo da parte dei cittadini. Attraverso dei workshops, eventi di strada e attività promozionali,il passaparola ha funzionato. Anche le scuole si sono date da fare, riciclando migliaia di litri di olio da cucina e più di 3,000 elettrodomestici. E la pratica è persino uscita dalla città- con sei città che hanno seguito il modello Tropa- Verde.

Ostrava: approccio partecipativo nello sviluppo del Piano locale della città

Coinvolgere i cittadini è stata la priorità per la città ceca di Ostrava. Come molte amministrazioni, ha sperimentato alcuni modi efficaci di coinvolgimento attivo della cittadinanza locale nei loro processi di decision-making. Nel 2016 Ostrava ha sviluppato un processo per coinvolgere i cittadini nello sviluppo del proprio di Sviluppo Strategico 2017-2013, attraverso una campagna chiamata “finjOVA” (che significa bella Ostrava in ceco). L’obiettivo era quello di aumentare i livelli di responsabilità e impegno tra i residenti.

Ricorrendo ad una ampia gamma di strumenti, l’approccio adottato con 250 esperti di vari settori legati allo sviluppo urbano in aggiunta ai 20,000 cittadini e visitatori. L’iniziativa è sfociata in un processo partecipativo per la Repubblica Ceca, con estese e positive implicazioni future.

Forte competizione per il premio Buone Pratiche URBACT

Oltre alle 97 buone pratiche approvate, molte idee interessanti non fanno parte del gruppo finale. Con molte applicazioni di alta qualità, la competizione era forte. Il modello district heating di Iasi, il progetto digitale Niort e il progetto Gaia proposti dal Portogallo sono degli esempi eccellenti, e URBACT spera che ci saranno molte opportunità per queste città di partecipare nelle attività future del programma.

Che cosa succederà?

Nel frattempo, il focus è sulle 97 selezionate dal panel di esperti indipendenti di URBACT.

Durante le prossime settimane e mesi, gli sviluppi e le analisi delle buone pratiche saranno condivise sul sito URBACT, sul blog, sui social, così come durante i prossimi eventi, per cercare un nuovo e diversificato pubblico.

Non perdetevi i prossimi aggiornamenti.