Le città italiane di URBACT nell’emergenza Covid19: al lavoro per ricostruire fiducia, partecipazione e spirito di comunità
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23 April 2020Una rassegna di iniziative e progetti condotti dalle città italiane dei progetti URBACT per contrastare gli effetti della crisi e coinvolgere attori locali e abitanti nella definizione di politiche e interventi per il rilancio dei territori nel post-Covid19
L’emergenza Covid19 ha rivoluzionato completamente la vita delle nostre città e delle comunità locali, lasciando alle amministrazioni locali il compito di individuare e mettere in pratica soluzioni originali per assicurare la tenuta sociale e favorire la ripartenza. Il più grande shock sistemico del nostro tempo è stato allo stesso tempo il detonatore per far emergere diseguaglianze sociali e iniquità nell’accesso a servizi e spazi pubblici da cui dipende non solo la capacità di resilienza dei singoli territori ma anche il tipo di reazione che potrà essere messo in campo a partire dalle prossime settimane.
La situazione attuale ha frenato anche le tante attività di rete condotte sul piano europeo e locale nell’ambito dei progetti URBACT, costringendo a una rimodulazione e a un ripensamento delle attività di scambio e di coinvolgimento civico. Una situazione di crisi che però può costituire anche un’occasione per mettere in pratica i principi di collaborazione e pianificazione strategica appresi nel corso delle attività promosse da URBACT, favorendo la partecipazione attiva e strutturata dei tanti attori locali che sui vari aspetti dello sviluppo urbano sostenibile hanno contribuito all’elaborazione di politiche locali partecipate e integrate.
Ripartire nel post-emergenza da azioni e strategie basate sulla collaborazione tra territorio e amministrazioni locali è una necessità che emerge chiara dalle tante esperienze realizzate dalle città URBACT in queste settimane, inserite dal programma in una mappa europea che fornisce un quadro dell’attivismo di amministrazione e Local Group.
Non c’è dubbio che le città capaci negli ultimi anni di investire maggiormente su sistemi strutturati di collaborazione civica e governance partecipativa saranno quelle maggiormente in grado di ripartire con slancio, affrontando nella Fase 2 del post-emergenza tante delle sfide rimaste irrisolte negli anni con una maggiore capacità di impatto sui contesti urbani e le comunità locali. Le città italiane di URBACT forniscono in questo senso una serie di esempi importanti, con iniziative e interventi che si inseriscono nel solco dei progetti già in corso su scala europea e migliorano la resilienza dei territori.
Roma e gli orti urbani
La cura di orti urbani e spazi verdi può contribuire a rendere le città più sostenibili e resilienti, offrendo allo stesso tempo una valvola di sfogo importante ai cittadini per combattere ansia e stress che aumentano in tempi di lockdown. A Roma la riapertura in sicurezza delle aree dedicate al giardinaggio urbano ha rappresentato nelle ultime settimane un primo confortante segnale di ritorno alla normalità, consentendo a gardenizer e coltivatori urbani di prendersi cura degli appezzamenti che erano rimasti chiusi per settimane. Le nuove regole prevedono che ciascun ortista possa recarsi tre volte a settimane e abbia a disposizione cinquanta metri quadrati di spazio, occupandosi di attività come l’irrigazione, la potatura e la semina. Nel rispetto delle norme per il distanziamento, la ripresa delle attività di cura degli orti urbani che è al centro delle attività del network RURBAN può rappresentare un’opportunità per riconnettersi al verde pubblico e migliorare stili di vita e comportamenti quotidiani, soprattutto nella Capitale.
Milano e la responsabilità sociale di impresa
Tra le città maggiormente colpite dall’attuale emergenza, Milano sta rispondendo attraverso una serie di azioni di sistema che approfondiscono iniziative già in corso e tracciano la strada per la creazione di opportunità soprattutto in favore delle categorie più deboli. La collaborazione tra amministrazione e mondo delle imprese, al centro delle attività del network URBACT Cities for CSR, costituisce un elemento di forza per promuovere solidarietà e crescita condivisa a partire dalla responsabilità degli attori in campo.
L’amministrazione ha avviato infatti una mappa interattiva di tutte le attività commerciali di vicinato che hanno avviato consegna a domicilio e ha sistematizzato nel portale MilanoAiuta tutti i servizi collaborativi, dal volontariato alle attività sportive e culturali, utili per la cittadinanza durante la quarantena. A questo si aggiungono le iniziative messe in campo dalla città per garantire sicurezza e approvvigionamento alimentare soprattutto per le fasce più deboli, con la creazione di sette hub nei quali raccogliere donazioni di imprese e privati, organizzando servizi di consegna di cui hanno beneficiato nelle prime settimane oltre mille famiglie.
Capizzi e la forza del volontariato
Dalle grandi città ai piccoli centri, le organizzazioni del terzo settore e del mondo del volontariato hanno svolto un ruolo decisivo nel fornire supporto e servizi primari alle categorie più deboli. A Capizzi, partner del network Volunteering Cities, la collaborazione tra gli attori dell’URBACT Local Group si è rivelata nel momento di emergenza un elemento decisivo per completare l’azione dell’amministrazione comunale. I volontari di Caritas, Croce Rossa e delle altre associazioni del territorio si sono prodigati nella consegna di beni di prima necessità e mascherine cucite da donne e ragazzi del paese. Il rafforzamento della rete di supporto strutturata sul territorio di questo comune di tremila abitanti nel cuore del Parco dei Nebrodi risulta un elemento fondamentale per definire sul medio e lungo periodo una risposta all’attuale situazione di criticità ma anche per contrastare spopolamento, perdita di attrattività e crisi delle piccole attività commerciali. Il volontariato può costituire una leva per rafforzare la tenuta sociale e costruire le condizioni per il rilancio economico e sociale dell’intero contesto locale
Udine, i giochi e la cultura per la salute degli abitanti
In una crisi che non riguarda soltanto l’aspetto sanitario ma anche quello dell’equilibrio fra tempi di vita e rapporti fra generazioni, è indubbio che le città capaci di attrezzarsi al meglio negli ultimi anni possano avere strumenti e politiche utili per ripartire più rapidamente. L’ultimo rapporto di Ernest & Young sulle città nel post-Covid 19 individua proprio Udine tra i centri di medie dimensioni maggiormente in grado di strutturare una ripresa rapida, a partire proprio dagli interventi sulla salute e sulla coesione sociale promossi con i network URBACT Healthy Ageing e Playful Paradigm. Sono tante le piccole e grandi iniziative avviate in città nelle ultime settimane per favorire una fruizione a distanza di servizi e iniziative comunali utili per la stimolazione cognitiva in diverse fasce d’età. La Ludoteca comunale ha proposta sui suoi canali social una serie di giochi rivolti ai più piccoli mentre il cinema Visionario, in rete con altri esercenti friulani, sta proponendo una serie di documentari e film su una piattaforma creata ad hoc: una modalità innovativa per favorire diffusione di contenuti originali e legati al territorio, in attesa della riapertura delle sale cinematografiche.
Bari e Siracusa e l’impegno per la partecipazione civica attraverso il digitale
Una delle sfide principali per le città nel post-emergenza sarà quella di proseguire con modalità alternative i percorsi di partecipazione civica, che vedono nell’incontro tra le persone un elemento fondamentale. URBACT Local Group e altre iniziative di coinvolgimento civico hanno già testato nelle ultime settimane delle forme di confronto attraverso le principali piattaforme digitali, in attesa di poter tornare a svolgere di nuovo incontri in presenza. È il caso di Siracusa, che ha visto gli attori del Gruppo locale del progetto NGO House, riavviare una serie di attività partecipative sui canali digitali e delle Reti Civiche Urbane di Bari, attore fondamentale nelle attività locali del network Com.Unity.Lab. Dalla definizione dei bisogni degli abitanti alla creazione di percorsi di apprendimento e di scambio attraverso il digitale, la situazione attuale offre la possibilità di testare strumenti che, se ben affinati, potranno affiancare in maniera permanente i processi di attivazione locale in corso.
Simone d’Antonio
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