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L'URBACT City Lab per rilanciare i principi di politica urbana della Carta di Lipsia

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05 July 2019
Read time: 3 minutes

La carta di Lipsia del 2007 ha stabilito i principi della politica urbana dell’EU, la Germania, in vista della presidenza EU del 2020, sta rinnovando questo documento chiave. I City Labs di Urbact, collegati ai principi della Carta, sostengono questo processo. I Labs identificheranno quali sono gli aspetti positivi e quali aspetti invece non favoriscono lo sviluppo delle città, individuando così i modi con cui le città possono migliorare le loro capacità per costruire un futuro sostenibile e luminoso.

La Carta di Lipsia

Cosa ci viene in mente quando pensiamo ad una politica urbana efficace? Probabilmente diremmo che dovrebbe essere sostenibile, una politica che si concentri sul miglior uso delle nostre risorse e sul benessere del pianeta. Potremmo aggiungere che dovrebbe coinvolgere nel processo decisionale diversi livelli di governo, comprese le città stesse. Dato anche i livelli di fiducia nella rappresentanza politica ai minimi storici, potremmo anche sottolineare la necessità di una partecipazione, in particolare il coinvolgimento dei cittadini, nei processi decisionali.

Nel 2007, i principi alla base di questo approccio alla politica urbana sono stati acquisiti per la prima volta in un unico documento dell'UE. Sotto la Presidenza tedesca dell'UE, la Carta di Lipsia ha proposto un modello di politica urbana efficace – sostenibile, integrata, partecipativa, multilivello – che prevedeva gran parte di ciò che oggi diamo per scontato. Ad esempio, possiamo vedere questi principi riflessi negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e nell'Agenda Urbana per l'UE, che continuano a plasmare gran parte del nostro lavoro nelle città.

URBACT City Labs

Nella seconda metà del 2020 la Germania assumerà nuovamente la presidenza dell'UE. In previsione di ciò, sono in corso lavori per rinnovare la rilevanza della Carta di Lipsia per l'Europa degli anni 2020 a seguire.

Urbact supporterà tale attività di aggiornamento attraverso una serie di City Labs relativi ai principi della Carta di Nizza. Il primo ha avuto luogo a Lisbona nel settembre 2018 e si è focalizzato sul principio della partecipazione ai processi decisionali di politica urbana. Il secondo incontro, con al centro il principio dello sviluppo sostenibile, si sta tenendo in questi giorni, precisamente il 2 e il 3 luglio, a Bruxelles (BE). L’ultimo City Lab si terrà a Berlino nella primavera del 2020 e unirà i nostri principi chiave dei precedenti incontri.

Ogni incontro studierà in che modo questi principi sono compresi dalle città. Ci sarà l’opportunità di esaminare cosa funziona bene- come le città stanno integrando questi principi nelle loro attività di amministrazione- ma soprattutto gli incontri rappresenteranno una valida occasione per analizzare quali sono gli ostacoli allo sviluppo e all’adozione di tali principi da parte delle città e cosa occorre fare per sostenere le città stesse nel superare tali ostacoli.

Città partecipative

Il city Lab sulla partecipazione ai processi decisionali ha fatto emergere come il 2019 risulti essere molto diverso dal 2007. Si è registrato un calo della partecipazione politica, in particolare a livello locale dovuto alla diminuzione dei livelli di fiducia nelle istituzioni. Vi sono inoltre crescenti incidenze di disordini civili, uniti alla crescita dei populismi in molte parti d’Europa

Si tratta di fenomeni in rapida evoluzione contro cui molte autorità cittadine stanno lottando per rispondere. I nostri incontri City Lab stanno adottando un approccio proattivo, con la volontà di sperimentare e di ridefinire il rapporto con i cittadini. Il motore di tutto ciò è il riconoscimento che i metodi di governance classici e consolidati non soddisfano più le nostre esigenze come cittadini, in particolare nell’era digitale.

Il nostro primo city lab fa un quadro delle nostre attività principali. Tra queste c’è Decide Madrid, una piattaforma digitale leader nel coinvolgimento dei cittadini nel processo decisionale urbano. La piattaforma è cresciuta notevolmente, partita da un piccolo progetto per la riqualificazione di una piazza della città, oggi vanta quasi mezzo milione di membri registrati.

I cittadini hanno presentato attraverso la piattaforma più di 20.000 proposte, tra queste, quelle che hanno ricevuto più sostegno, diventano vincolanti per la città che si impegna a darne attuazione. L’attività di votazione si concretizza in un mix di piattaforme digitali ed incontri fisici, con oltre 200 progetti finanziati fino ad oggi attraverso un budget di 100 milioni di euro.

L’importanza di mescolare meccanismi digitali con metodiche face to face risulta essere anche un chiaro messaggio per le altre città. La città di Danzica, prendendo ispirazione dai metodi del suo ex sindaco Pawel Adamowicz, ha aperto la strada a nuovi modi per coinvolgere i cittadini nei processi decisionali, non da ultimo attraverso la progettazione e l’attuazione delle Assemblee dei Cittadini, una metodologia che sta diventando di grande interesse agli occhi dei soggetti responsabili di adottare decisioni amministrative. Durante gli incontri, i funzionari della città polacca hanno raccontato quando sia stato influente il metodo URBACT nello sviluppare un meccanismo che renda la cittadinanza attiva e partecipe nei processi decisionali.

Un’altra importante metodologia per accrescere i livelli di impegno dei cittadini è quello di aprire a meccanismi partecipativi le decisioni in materia finanziaria. I bilanci partecipativi sono un altro strumento efficace come dimostrano due buone pratiche Urbact. Parigi si è dotata di un metodo molto sofisticato che opera sia a livello di città che a livello di quartiere e che riesce a coinvolgere i giovani attraverso le scuole. La città portoghese di Cascais dimostra come questi approcci possono funzionare in città di qualsiasi dimensione. Il suo modello rappresenta ad oggi il 18% del bilancio totale degli investimenti e coinvolge direttamente 115.000 cittadini, più della metà della popolazione.

Nelle vicinanze, la capitale portoghese Lisbona ha anche sperimentato con successo il modello di sviluppo locale di tipo partecipativo (Community Led Local Development-CLLD). Oggetto di un precedente articolo URBACT, questo approccio si è concentrato sui 67 quartieri più svantaggiati della città, consentendo investimenti di oltre 9 milioni di euro distribuiti in oltre 250 progetti. Due aspetti interessanti dell’approccio sono la forte attenzione allo sviluppo delle capacità del quartiere e il coinvolgimento nella collaborazione delle organizzazioni locali. Questa buona pratica URBACT si trova al centro del transfer network chiamato Com.Unity.Lab.

Il city lab ha anche messo in evidenza metodiche per coinvolgere sezioni specifiche delle nostre comunità che magari non hanno una sufficiente rappresentanza. La città di Braga ha spiegato il loro approccio al coinvolgimento dei giovani basandosi sull’ esperienza URBACT, mentre la città di Parma ha condiviso il proprio lavoro finalizzato a coinvolgere le donne in modo più attivo, un aspetto chiave della campagna Gender Equal Cities di URBACT.

Cosa ci aspetta?

I City Lab organizzati da Urbact stanno mettendo il luce differenti soluzioni urbane efficaci. Questi incontri sottolineano anche quelli che sono ancora i punti critici e cosa bisogna fare per attuare una politica urbana più efficace. In questo modo stanno fornendo nuovi spunti fondamentali per la futura versione della Carta di Nizza e in generale per un futuro migliore delle città europee.

Puoi unirti a noi seguendo le notizie di City Lab (@URBACT #CityLab) e partecipando agli eventi futuri.

Puoi inoltre consultare il City Lab Report di URBACT "Riflessioni sulla partecipazione dei cittadini nelle città europee".