Sviluppo urbano, le esperienze delle città URBACT e PON Metro al centro del confronto all’Urban Development Network di Roma
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14 June 2018Il National URBACT Point italiano presenta le esperienze delle tante città italiane del programma nell'incontro che traccia il quadro dell'impegno italiano sulle politiche urbane innovative

L’integrazione tra diverse fonti di finanziamento, dai POR ai PON fino ai programmi diretti europei come URBACT e Urban Innovative Actions, rappresenta una priorità strategica per le città che intendono prepararsi al meglio alla nuova politica di coesione. Dal seminario italiano dell’Urban Development Network, organizzato a Roma il 12 e 13 giugno dalla Commissione europea in collaborazione con l’Agenzia per la Coesione Territoriale, emergono tanti esempi positivi di utilizzo combinato delle diverse opportunità di finanziamento nazionali ed europee per affrontare i principali nodi urbani. Non solo infrastrutture ma anche sostenibilità, innovazione e governance tra i temi di intervento delle tante città italiane che hanno messo a confronto quanto realizzato sui territori con quanto avviene in altre realtà europee come Helsinki, Lubiana, Zurigo e Coventry: approcci diversi alla pianificazione urbana e allo sviluppo territoriale ma accomunati da un’attenzione forte verso le esigenze dei cittadini e alla messa in rete di risorse e conoscenze con altre città dello stesso paese e del resto d’Europa.
La creazione di modalità continue di scambio tra realtà urbane e regionali in vista del prossimo periodo di programmazione europea figura tra le esigenze emerse nei tavoli di lavoro, che hanno esplorato la capacità delle città di fare rete e di trarre vantaggio strategico dalla partecipazione a programmi come URBACT e Urban Innovative Actions, mettendo in sequenza azioni e strategie su temi coerenti per dare un respiro di medio-lungo periodo alle attività condotte nel corso dei progetti. È l’esempio di Torino, che con Co-City sta riprendendo i temi del contrasto alla povertà attraverso il riuso dei beni comuni e la promozione dell’innovazione sociale al centro di network URBACT come BoostInno e UrbInclusion oppure di Milano, che con Open Agri sta mettendo in pratica i temi della sostenibilità alimentare e dell’agricoltura urbana rilanciati dalla sua Food Policy (premiata come buona pratica da URBACT).
Le esperienze delle città metropolitane è solo una parte del quadro più ampio dell’impegno italiano in programmi come URBACT, messo in evidenza in chiusura della due giorni da Anci come National Point del programma per l’Italia. Dalle città medie come Parma, Fermo e Siracusa ai centri posti in aree metropolitane come San Donà di Piave e Casoria, fino ai più piccoli Adelfia e Capizzi inseriti nei nuovi Transfer Network, la diversità degli scenari urbani italiani è perfettamente rappresentata nella partecipazione ai network del programma, che rappresenta uno stimolo alla realizzazione di politiche urbane di qualità e al miglioramento della governance su una pluralità di temi, utilizzando così al meglio tutte le risorse e le conoscenze disponibili per rendere le città più sostenibili e inclusive. Va in questo senso la nuova Iniziativa urbana della Commissione europea, proposta come modalità di semplificazione di tutti i programmi e le azioni riguardanti le città, che dovrebbe avviarsi con il nuovo periodo di programmazione 2021-2027: una novità importante che andrà ad alimentarsi già nella fase di dibattito e costruzione degli spunti emersi dai diversi confronti nazionali tra le città organizzati dall’Urban Development Network nei prossimi mesi, che accompagneranno il processo di definizione della politica urbana e regionale del futuro.
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