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Cercasi supereroi umani - Humble Superheroes Needed

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20 November 2017
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Mentre la Call per il trasferimento delle Buone Pratiche URBACT è aperta, e prima della presentazione dei progetto di trasferimento delle Buone Pratiche, Eddy Adams osserva alcune delle sfide che vanno affrontate nello sforzo di trasferire le pratiche da una città all’altra. In particolare, tiene in considerazione il ruolo importante che possono avere gli esperti nel facilitare questo processo. Questo articolo si basa sull’esperienza dei Pilot Transfer Network e sulla discussione che ha avuto luogo a Tallinn in occasione del recente URBACT City Festival, sulle modalità di trasferimento di URBACT.
 

E’ più di un semplice caso di copia-incolla

I trapianti raramente sono facili. E’ una questione complicata sia che si parli di cuori, capelli o rose. Il loro successo necessita di un’attenta preparazione. Anche la valutazione del contesto in cui questi organismi sono stati originariamente sviluppati può aiutare. Ma soprattutto, è necessaria un’approfondita comprensione di quelli che sono i potenziali nuovi ambienti, la spinta locale ed i fattori di attrazione che possono dare forma al processo di trasferimento.
Dovremmo pensare al trasferimento delle pratiche urbane in una maniera simile. Anche se non si tratta di organismi viventi, si sviluppano e crescono in un particolare ambiente. La loro evoluzione e la loro definizione riflettono l’ecosistema locale. Il contesto sociale, culturale ed economico avrà una forte influenza. Anche le modalità di governance giocheranno la propria parte. Per non entrare poi nel merito dell’intesa che si verrà a creare tra le persone-chiave impegnate.
Attualmente URBACT ha una call aperta per i Transfer Networks delle Buone Pratiche. In un periodo di trenta mesi, più di 25 città premiate per le Buone Pratiche cercheranno di trasferire i propri modelli a contesti simili in giro per l’Europa. Ognuna di queste reti di città avrà accesso al supporto di squadre di esperti URBACT. Ma come si può essere sicuri di ottimizzare le risorse più preziose? In questo articolo prenderemo in considerazione le lezioni più importanti imparate dai nostri transfer-pilot riguardo l’utilizzo di esperti, e rifletteremo sulle modalità di ottimizzazione delle risorse disponibili.

Il coltellino svizzero umano o un team di super potenze – uniti in una cosa sola

URBACT ha molti anni di esperienza di lavoro tramite esperti. Da questo punto di vista i più efficaci sono i thinkers e i doers. Questi combinano una forte conoscenza dell’argomento trattato con un’abilità nel “fare”. Sono ben organizzati, bravi ascoltatori, ed abili pensatori. Efficaci comunicatori, sono specializzati nel trasmettere questioni complesse in linguaggio chiaro e semplice. Sono anche grandi risolutori di problemi, e, quando richiesto, si avvalgono di esemplari livelli di tatto.
Impacchettando tutto questo in una sola persona, si ottiene qualcosa di alto livello. E quando abbiamo lanciato i transfer-pilots abbiamo scoperto elementi aggiuntivi particolarmente importanti per esperti in questi tipi di network. Quindi ecco i “superpoteri” che speriamo che i nostri esperti porteranno a questi network, a partire dalla primavera 2018.

Il decodificatore
Una delle lezioni più importanti imparate dai nostri transfer-pilots era la necessità di codificare chiaramente ed articolare il target della Buona Pratica. Una descrizione chiara, che tenga conto di ogni aspetto, che formi le fondamenta del successivo progetto. Potrebbe suonare facile, ma la nostra esperienza ha provato tutt’altro.
Le persone che sono profondamente inserite in una pratica potrebbero non essere i migliori a descriverla ad una persona esterna ai lavori. Nonostante possano profondamente capire la pratica – la sua genesi, evoluzione ed i suoi risultati – potrebbe essere difficile per loro dare una spiegazione dettagliata ad un’altra persona.
Ci sono cose che facciamo ricorrentemente, e spesso non riusciamo a concepire modi diversi di farle. Allo stesso modo, durante l’impegnativa fase di sviluppo di un progetto, potrebbero esserci talmente tanti fattori che qualche dettaglio chiave potrebbe essere tralasciato. Tra questi potrebbero esserci cose che abbiamo provato a fare ma che abbiamo abbandonato perché non sono andate a buon fine.
Questa esperienza, e i profondi insegnamenti che ne derivano, sono importanti da cogliere, capire e condividere all’inizio di un processo di trasferimento. Senza di questi, e le conseguenti analisi del percorso e del modello della Buona Pratica, ci sono molte possibilità di errore. Questo rischio è una costante in lavori di carattere transnazionale, ma soprattutto si rivela critico in questo tipo di esercizio di transfer, dove la precisione è vitale.
In qualità di programma, URBACT ha applicato gli insegnamenti tratti dai transfer pilots al nuovo modello di network. L’esempio più evidente era il modo in cui abbiamo sganciato le Buone Pratiche dai networks. Questo è stato fatto per dare il tempo a queste Buone Pratiche di essere condivise, descritte e comprese. Di conseguenza, in seguito alla Call iniziale, attualmente abbiamo una serie di Buone Pratiche, e con la seconda Call queste sono invitate a sviluppare transfer networks. Sebbene una città premiata da Urbact con il titolo di Buona Pratica possa portare avanti solo uno di questi network, ogni città può essere un transfer partner.
Una volta che questi network sono costruiti ed attivati, gli esperti URBACT hanno un ruolo centrale da giocare nello stabilire le condizioni per un transfer network di successo. Questa descrizione dettagliata delle Buone Pratiche è la prima fase di questo processo, attraverso la presentazione di una futura collaborazione. L’abilità nell’ascoltare, distillare (? Distil), comprendere e replicare, sono tutte parti di questo iniziale processo di articolazione.
Si immagini qualcuno che sta smontando una macchina abbastanza complessa, poi mettere tutti i pezzi per terra, per poi ricomporli di nuovo tutti insieme. Intanto, vengono fatte molte domande: “Dove va questo?”, “A che cosa serve?”, “Perché va lì?”, “Cosa succederebbe se non fosse messo lì – o da qualsiasi altra parte?”. Con una curiosità tipica di un bambino, queste persone si costruiscono una comprensione dettagliata della macchina e dei suoi componenti. La comprensione è talmente buona che ora è possibile parlarne dettagliatamente con qualcun altro – a volte anche meglio di chi l’ha disegnato e progettato.
Il ruolo iniziale dell’esperto è quello di aiutare ad esternalizzare tutta la conoscenza, gli insegnamenti e l’esperienza che deriva dal creare queste Pratiche di successo. Inoltre il suo ruolo è anche quello di spiegare la Pratica in modo che diversi tipi di ascoltatori – ognuno metabolizza il processo secondo i propri canoni – possano capire. Ci sono molti modi per farlo. Uno chiaramente è attraverso la traduzione della storia da narrare nei vari linguaggi dei target. Un altro è attraverso delle immagini. Questo è quello che è successo a York, come partner principale di Genius Open, per aiutare a spiegare il loro approccio a diversi partner – Tallinn, Siracusa e San Sebastian.
Quindi, il primo “superpotere” che ci aspettiamo dai nostri esperti è questa abilità di de-codificare.

Visione a Raggi X
Scegliere i vincitori è sempre un affare rischioso. Quando si tratta di transfer networks, non è sempre facile sapere quale progetto affonderà le proprie radici, e dove lo farà. Possiamo ipotizzarlo quando le città sono all’inizio, ma le nostre esperienze dimostrano che non finisce sempre come ci si aspetta.
Uno dei principali obiettivi degli esperti Urbact è valutare il potenziale di trasferimento di ogni Transfer City. Il che significa analizzare le condizioni che potrebbero influenzare le prospettive delle Buone Pratiche da trasferire e sviluppare. Da questo punto di vista, ci sono tanti fattori in gioco.
Uno di questi è la rilevanza della Pratica per la Transfer City: quanto è grande il problema da affrontare? Un altro fattore è quello politico. Sarà difficile anche per la migliore Pratica radicarsi in un ambiente dove il supporto politico è assente. Legata a questa questione c’è quella delle risorse: la Transfer City ha le risorse necessarie per trasferire la pratica sul suo territorio e sostenerla nel futuro?
Gli esperti di Transfer Network affrontano queste questioni mediante una serie di attività. Queste includono tavoli di ricerca svolti usando dei dati già esistenti e informazioni, come anche materiale raccolto dai rappresentanti della Transfer City. La fonte più importante è comunque la visita dell’esperto a ogni potenziale Transfer City. In quanto parte di questa, l’esperto dovrebbe incontrare più stakeholder locali possibili, inclusi gli amministratori eletti – particolarmente in quanto partner locali, e quindi possono sforzarsi nel portare avanti il progetto autonomamente.
Questi incontri locali sono fatti per fare domande in maniera franca e diretta. L’esperto dovrebbe avere al 100% la sicurezza che ogni città abbia il ruolo e le risorse per assumere un ruolo attivo in quanto Transfer Partner. Quindi, questo ruolo richiede individui assertivi, ben organizzati e senza la paura di fare domande difficili. Devono avere il talento di superare gli ostacoli per arrivare alla verità.
Dunque, il secondo “superpotere” che necessitano è di avere una visione a Raggi-X

Il Metodo Guru
Nel contesto dei Transfer Network, la domanda “Come?” è forse importante come la domanda “Cosa?” Abbiamo già chiarito come quella del trasferimento sia una questione complessa e caotica. Ci sono una serie di regole difficili e veloci. In ogni caso, sappiamo che il “come” conta. E molto. Il trasferimento non avviene magicamente senza una chiara struttura.
La metodologia di trasferimento efficace è unica per ogni network. E’ condizionata dalle distintive interazioni che ogni gruppo sovranazionale di città viene a creare. L’approccio terrà anche pienamente conto della Buona Pratica al centro del network. Qual è l’essenza della pratica? Quali elementi sono più facilmente trasferibili? Quali invece sono più difficili da replicare? Che adattamenti sarà necessario fare?
Nel nostro City Festival abbiamo sottolineato due diversi approcci più rilevanti nei transfer pilots. Uno potrebbe essere chiamato il modello a giostra, dove ogni partner visita ogni (o alcune) città partner. Questo metodo somiglia al modello di attività di network tradizionale consolidatosi nell’URBACT Action Planning Network. Il modello alternativo, che potremmo chiamare radiale, è quello in cui solo il partner principale visita ogni Trasfer City- nonostante tutti i partners si riuniranno all’inizio e alla fine del processo.
Entrambi questi approcci hanno i propri vantaggi e i propri svantaggi. Tra di loro ci sono variazioni ibride che mixano e congiungono aspetti di ogni modello. La decisione finale sulla metodologia viene da ognuno e sarà l’esperto a determinare e a giustificare l’approccio selezionato. Ugualmente, il repertorio dei metodi usati per comprendere in profondità la Buona Pratica deve essere appropriato. La valutazione inter pares è una tecnica efficace, usata in molte reti di city-learning. Altre includono i seminari, in cui i partecipanti discutono del progetto in loco. Il progetto TUTUR, guidato da Roma e basato sul modello di Brema di riutilizzo degli spazi pubblici, utilizza efficacemente questa tecnica.
Ogni approccio metodologico di network deve riflettere il punto di partenza e la prontezza delle Transfer Cities. Quali sono le opportunità per un successo rapido e semplice? Quali assets sono aggiunti dalla Transfer City? Oppure, quali sono i potenziali inibitori e come possiamo affrontarli? Dal punto di vista critico, quanto potrebbe andare lontano ogni Transfer Partner in termini di adattamento e sviluppo della pratica.
Nel progetto pilota “Diet for a Green Planet”, era evidente che il Mollet de Valles in Catalogna era molto preparata al trasferimento. La volontà politica era forte. C’era una grande parco ecologico nella periferia della città che poteva potenzialmente diventare una fonte di prodotti agricoli per scuole locali e di assistenza domiciliare. Nonostante ci fossero problemi da affrontare - come il modello dell’appalto pubblico- tutto era pronto per ciò che sarebbe poi diventato un esempio di trasferimento di grande successo.
Di conseguenza, un “superpotere” per nostri esperti è metodo Guru.

Il SuperCoach
Le reti URBACT sono delle esperienze intense. In particolare, la relazione tra il Lead Partner e l’esperto può essere provata tanto da essere distrutta. Infatti, come dicevamo di Tallin, l’interazione tra di loro è fondamentale. Sia per quanto riguarda l’ambito professionale che l’ambito personale. Un po’ come un matrimonio…
Il modo di lavorare dell’esperto è un fattore importante e, in questo caso, la parola “esperto” può non essere d’aiuto. Quanto abbiamo visto riguardo il transfer-pilot non era semplicemente un approccio dove alcuni super esperti tecnici davano chiare risposte ai problemi. Invece, era più un approccio da coach ad aiutare realmente le città. “Umiltà e competenza”, così veniva descritta.
Abbiamo già trattato dell’abilità di ascoltare, procedere e ricreare i contenuti. Anche l’empatia è molto importante. Essere in grado di mettersi nei panni di qualcun’altro e di entrare nella mentalità delle Transfer city fa la differenza. Forse più di tutti, l’abilità di affiancarsi ai partner e aiutarli nella ricerca del loro meccanismo di transfer. Una relazione di fiducia è la chiave di tutto ciò e quello che i progetti ci hanno mostrato è che, nonostante la fiducia abbia particolare importanza nei network, nel caso dei transfer, la fiducia diventa ancora più importante.
Quindi, il finale “superpotere” e quello del supercoach.

E’ chiedere molto
Le città URBACT dimostrano di amare il nostro programma. Inoltre, ci dicono che chiediamo molto e abbiamo alte aspettative. Crediamo che ciò sia un punto a favore- che non abbiamo intenzione di cambiare!
Quindi, se sei una città che pensa di entrare nel transfer network, o che spera di trasferire un’altra Buona Pratica, speriamo che questo articolo ti aiuti a ottenere il meglio dal tuo esperto. Se stai lavorando fuori dal programma URBACT, speriamo che la nostra lezione sia utile a sviluppare un ciclo di scambio di informazioni da città a città, attraverso l’uso di terze parti.
In conclusione, se ti rivedi nel profilo dell’esperto e hai qualche superpotere da condividere, noi siamo pronti ad avere tue notizie!

Eddy Adams