Le ex aree militari hub di innovazione urbana
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26 June 2018I focus principali del progetto MAPS sono lo sviluppo di una serie di Integrated Action Plans (IAPs) (piani di azione integrati), per il riutilizzo di ex beni militari, ma anche per lo sviluppo di soluzioni molto innovative, con l’obiettivo di incoraggiare l’uso di questo particolare patrimonio. Allo stesso tempo, MAPS coinvolge diversi stakeholder nella progettazione e nella realizzazione degli IAP attraverso azioni come: open days, eventi sportivi (per professionisti e dilettanti), sensibilizzazione a livello cittadino del patrimonio militare, coinvolgimento delle scuole locali per rafforzare il progetto in corso in città.

La riscoperta di ex siti militari attraverso eventi aperti al pubblico
I siti militari nelle città aderenti a MAPS hanno diverse dimensioni. Alcuni di questi sono grandi aree urbane, altri sono di piccole dimensioni, alcuni sono collocati in città come Piacenza, altri in periferie o sono dispersi in luoghi diversi dell’area urbana come a Koblenz. In comune, tutte queste hanno una caratteristica: sono lontane dagli occhi e dai piedi della maggior parte degli abitanti. Una delle più grandi sfide era quella di far riscoprire quei siti, infondere curiosità nei potenziali utenti e incoraggiare una creatività volta alla riappropriazione di questi luoghi finalizzata al bene pubblico.
Organizzare eventi pubblici sul posto per coinvolgere gli abitanti e alcuni degli stakeholder nel riuso delle ex aree militari è apparso subito come un pre-requisito per il successo della realizzazione di piani di azione integrati. “Come si possono attirare gli abitanti o gli stakeholder delle aree militari e coinvolgerli nel co-disegno di IAP?” Questa è diventa, per le città partner, una delle prime domande a cui rispondere. Abbiamo cominciato a pensare a una serie di azioni, ricorrenze ed eventi, volti ad attrarre l’attenzione dei locali. Le città partner di MAPS hanno pensato a eventi aperti al pubblico per attrare le persone negli ex campi militari, per raccogliere idee e suggestioni per un possibile riutilizzo, collegando queste proposte a piani o progetti già in corso nelle città.
Gli Open Days
Gli open days sono stati una delle prime iniziative. Dopo molti anni gli ex spazi militari hanno aperto le porte e invitato la cittadinanza a scoprire cosa c’era oltre il muro. Le città di Piacenza, Varazdin, Szombathely hanno offerto visite dei siti illustrando la storia del posto realizzando piccoli workshops per far familiarizzare i partecipanti all’idea dell’IAP e raccogliendo i loro suggerimenti. In altri casi, le associazioni culturali sono state coinvolte per creare eventi paralleli, alcuni di questi sono volti alla realizzazione su larga scala di modelli dei posti in 3D al fine di poter spiegare meglio le loro potenzialità. Questa attività sono state utili per coinvolgere gli stakeholders nelle opportunità volte al riutilizzo degli ex campi militari. “Toccando con le loro stesse mani il problema!”, in tal modo si è potuto rafforzare il lavoro dei gruppi locali URBACT e testare meccanismi per implementare gli IAP.
Correndo attraverso gli ex siti militari
La città di Espinho ha unito sport e coesione sociale per dare e raccogliere informazioni dagli abitanti della città nella sfida del riutilizzo degli ex beni militari: una corsa a piedi (non competitiva) che ha toccato tutte le installazioni militari (in uso e non) presenti nell’area. L’organizzazione dell’evento è stata supportata dalla municipalità con la cooperazione dei membri dei gruppi locali di URBACT (ULG). Lo scopo dell’evento è stato quello di creare interesse in un’idea dell’Integrated Action Plan: lo sviluppo del “Atlantic park”, nel quale le ex istallazioni militari, e il benessere, rappresentano il centro dell’azione. Coinvolgere i partecipanti in un “sondaggio dinamico” su consiglio dell’ULG, è il messaggio che viene dai partner: i partecipanti alla corsa sono stati invitati, quando si avvicinavano alle installazioni militari, a interagire con un’esposizione (su grandi pannelli), e votare per le proposte elaborate dalla ULG per poi muoversi in un altro posto.
Accanto a specifiche attività, c’erano altri eventi già esistenti (con una storia consolidata alle spalle), che potevano essere usati come un palcoscenico, o come un piccolo seme, per la rigenerazione degli ex campi militari. In particolar modo nella citta di Cartagena è stato deciso di inserire il castello “Los Moros” come tappa nella Ruta de las Fortalezas (un percorso lungo i forti), un evento sportivo che può attrarre 38.000 persone da tutta Europa, per visitare e corre lungo il sistema di fortificazioni che un tempo difendeva Cartagena. Anche nel 2018 il castello dei “Los Moros” sarà uno dei posti di questo evento sportivo, e grazie a ciò la memoria del castello, e il quartiere di Los Moros, ritorneranno nell’ immaginazione collettiva degli abitanti di Cartagena, degli stranieri e delle persone provenienti da altre parti della Spagna.
Andare oltre il temporaneo
Gli eventi temporanei sono molto importanti per far riaffiorare l’attenzione dell’opinione pubblica su questi posti dimenticati, ma come è possibile garantire un’attenzione continuativa nel tempo su questi posti, prima che gli IPS siano completamente implementati? Una proposta viene dalla città di Cartagena, grazie allo sviluppo di un giardino botanico, su una delle pendici della collina di Cartagena, e dalla citta di Piacenza con il coinvolgimento delle scuole superiori, nella analisi del laboratorio dell’ex struttura militare di Pontieri.
Nella città di Cartagena il progetto è stato reso possibile dalla collaborazione tra la municipalità, la Repsol foundation, l’associazione culturale locale CREECT e dal’UGL locale. Il progetto ha portato a piantare 1200 alberi, coinvolgendo sul campo più o meno 350 partecipanti (famiglie, abitanti del posto dal distretto di Los Mateos, studenti e associazioni Scout). Ora la prossima sfida è nella cura degli alberi che sarà fatta dagli abitanti del distretto di Los Mateos. Per supportare questa azione, l’ULG locale, ha provveduto alla progettazione di queste attività al fine di dare agli abitanti le informazioni utili per garantire la cura degli alberi e, allo stesso tempo, incrementare la qualità urbana dell’area (castello e distretto).
Un approccio differente, ma complementare, è della municipalità di Piacenza che ha deciso di coinvolgere alcune scuole della città in una delle prime azioni del futuro IAP: l’analisi dello stato della riparazione del laboratorio dell’ex struttura militare di Pontieri e lo sviluppo della consapevolezza urbana. Due classi dell’istituto tecnico superiore e dell’accademia dell’arte sono state coinvolte nella mappatura di ogni edificio e spazio aperto all’interno dell’ex area militare, che è ora di proprietà del consiglio comunale, e nello sviluppo della video narrazione del laboratorio dell’ex area militare di Pontieri, dando vita così a nuove visioni e ispirando idee per il futuro uso dell’area. I risultati di queste azioni saranno le basi, in termini di informazione, per guidare l’implemento dell’IAP: il primo, da un punto di vista tecnico, il secondo per la disamina dei valori contemporanei e culturali espressi dall’ area.
Agopuntura urbana per adattare le strategie di sviluppo urbano
Ovviamente, essere in grado di realizzare questo “piccolo progetto pubblico”, coinvolgere un grande pubblico, e trasmettere un “messaggio coerente” circa il futuro riutilizzo dell’eredità delle ex strutture militari, implica avere una forte integrazione con la pubblica amministrazione, e tra i dipartimenti e il pubblico; ciò è utile per ottenere il risultato finale, uno IAP consistente. Tutti i partner hanno rafforzato i piani e i progetti già in corso, sviluppati dalle amministrazioni locali, integrando in essi (o viceversa) i suggerimenti che emergevano dagli IAP. Dato che le ex aree militari sono un elemento importante del tessuto urbano per tutte le città partner, era impossibile non guardare il contesto locale (piani o progetti in corso) e progettare una nuova visione indipendente, non connessa alla costellazione di strumenti esistenti.
Per questa ragione i “piccoli progetti urbani” precedentemente presentati, sono da considerarsi come dotati di un effetto palla di neve che guiderà i futuri IAP e l’integrazione con gli altri strumenti urbani. Probabilmente, se ripetuti nel tempo, funzioneranno come " agopunture urbane ". Saranno utili per ricordare che una parte della città sta cambiando e che coinvolgere nuovi attori urbani e migliorare lo sviluppo di azioni di co-design tra tutti gli stakeholder è un fattore chiave di successo.
Luca Lanzoni
(Lead expert progetto MAPS)
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