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Le esperienze italiane ed europee di Urbact all’Infoday del 30 novembre a Malta

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28 November 2017
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Le azioni innovative portate avanti dalle città Urbact italiane e le buone pratiche che saranno al centro dei Transfer network saranno fra i temi che Anci, in qualità di National Point di Urbact, proporrà nel corso dall’ Information Session sulla Call per i Transfer Network Urbact, organizzato il 30 novembre a Le Meridien Hotel di St. Julians a Malta. 

Sea view on Malta

L’incontro, organizzato dal Ministero per la giustizia, la cultura ed il governo locale di Malta, rappresenta un’opportunità per amministratori, stakeholder locali e cittadini, per saperne di più su un programma che di recente sta attirando sempre più comuni maltesi nella ricerca di partner per la realizzazione di progetti comuni.

Oltre a presentare il nuovo bando per Transfer Network, aperto fino al 10 gennaio, il seminario contribuirà a raccontare quanto stanno realizzando realtà in tutta Europa che con il programma Urbact stanno portando avanti progetti di eccellenza, premiate in molti casi come buone pratiche dal programma. Tra queste esperienze, il programma Incredibol e quello di gestione del cambiamento climatico di Bologna, la promozione del gioco come elemento di coesione sociale a Udine o la gestione delle aree mercatali rappresentano progetti di forte ispirazione per città come Valletta (Capitale europea della Cultura 2018) e le altre che puntano sullo sviluppo urbano innovativo per il rilancio economico e sociale.

Saranno infatti le buone pratiche italiane ad essere particolarmente oggetto di osservazione e riflessione, grazie al contributo di Anci come National Urbact Point italiano, che inquadrerà queste esperienze nelle traiettorie più generali  di sviluppo urbano del nostro paese.
Grazie a Urbact, Malta si propone di riattivare sul suo territorio azioni di sviluppo partecipativo e di crescita sostenibile, dopo una prima esperienza in Urbact II che vedeva Valletta partner di Hero, il network che vedeva Liverpool e Napoli fra i partner di in una rete che puntava all’elaborazione di strategie urbane per ripensare in maniera intelligente il panorama delle città, da non considerare come semplici agglomerati di strutture ed edifici, ma come centri dove concentrare le energie vitali e creative dei cittadini per sfruttare al meglio il patrimonio culturale e sociale.