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Le città URBACT alla prova del PNRR: gli strumenti del programma europeo per vincere la sfida della ripresa

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29 June 2022
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Rafforzare le competenze delle Amministrazione Locali nel visioning e nella pianificazione stimolando processi partecipativi dal basso: questi gli elementi chiave dell’azione di URBACT a supporto delle città italiane.

 

Il PNRR in Italia. Lanciati dall’Unione Europea nell’estate del 2021 per supportare la ripresa dell’economia dall’impatto negativo esercitato dalla pandemia da Covid 19, i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza - PNRR, componente del più ampio programma Next Generation EU, si configurano per concentrazione di risorse e ambizione degli obiettivi come il più importante programma di investimenti e riforme pubbliche per dell’ultimo decennio.

Ciò è vero in particolare per Paesi come l’Italia che, attraverso Italia Domani, il PNRR italiano, beneficeranno complessivamente di circa 191 miliardi di risorse articolate in 6 Missioni alle quali si aggiungono altri 30 miliardi del Fondo complementare per un totale più di 220 miliardi di euro.

Come noto, caratteristiche peculiari delle risorse del PNRR sono rappresentate dai vincoli di tempo, (i progetti dovranno infatti essere realizzati entro il 2026), di risultati e output ai quali naturalmente si aggiunge la necessità delle riforme che contestualmente all’impiego delle risorse, dovranno essere attuate come azione complementare e tassello indispensabile per la trasformazione del Paese.

 

Il PNRR e le città. All’interno di questo contesto, le città stanno giocando un ruolo strategico sia in qualità di diretti beneficiari sia in quanto terreno di sperimentazione di una quota importante degli investimenti da realizzare.

Corrisponde infatti a circa 40 miliardi di euro l’ammontare complessivo di risorse che ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, ha stimato saranno affidati in gestione a Comune o a Città Metropolitane. Si tratta di 25 investimenti e 12 sub investimenti articolati in 9 componenti.

Tra questi, quelli che ad oggi sembrano essere gli interventi chiave in ambito urbano per allocazione di risorse sono identificabili in: asili nido ed edilizia scolastica, Pinqua – ovvero il Programma per l’Housing e la qualità dell’abitare, la riforestazione e i Piani Urbani Integrati nelle città metropolitane, gli interventi nell’ambito dello Sport e delle periferie, la mobilità sostenibile, i progetti di rigenerazione urbana e la Strategia Nazionale delle Aree interne.

 

URBACT come strumento a supporto delle città per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Quelli toccati dal PNRR sono temi già parte del dibattito delle politiche urbane in Italia ed in Europa presenti nel precedente periodo di programmazione in programmi come URBACT e Urban Innovative Actions.

L’accesso alla casa e a modalità sostenibili di housing, la rigenerazione urbana e la promozione di piani integrati per la mobilità sostenibile, la pianificazione di città verdi attraverso la forestazione e l’introduzione di “nature based solutions” sono, ad esempio, temi sui quali le città impegnate nelle reti finanziate dal programma URBACT stanno lavorando da tempo confrontandosi con esperienze sperimentali ed innovative condotte da città in diversi Paesi in Europa.  

In un contesto di forte concentrazione di risorse da tradurre in progetti concreti in tempi molto stretti, parliamo infatti di circa 5-6 anni dall’uscita del bando alla realizzazione dell’opera, le capacità progettuali e l’opera di pianificazione condotta nei Network URBACT si sta rilevando per molte Città una risorsa importante. Di seguito riportiamo alcuni esempi che mostrano bene la sinergia tra il lavoro svolto nel programma URBACT e l’attuazione del PNRR.

Il caso di Venezia: dal turismo sostenibile alla digitalizzazione dei flussi

Con 13 milioni all’anno di turisti nell’epoca pre-Covid, il turismo a Venezia rappresenta una componente fondamentale dell’economia locale che occupa più di 112.000 impiegati.

Gestire l’impatto del turismo e ridurne gli effetti negativi per la popolazione e le periferie è l’obiettivo del Network finanziato dal programma URBACT Tourism Friendly Cities guidato dalla città di Genova al quale la città di Venezia ha partecipato come partner sviluppando un proprio piano di azione integrato.

L’esperienza sviluppata nell’ambito del progetto URBACT si è rivelata molto utile per la città nell’affrontare la programmazione dei progetti da candidare nell’ambito del Next Generation EU per almeno due ragioni.

 

Da una parte, infatti, la città di Venezia è riuscita a finanziare nell’ambito dei fondi REACT-EU che hanno ulteriormente integrato il PON Metro 2014-2020 il potenziamento della smart control room per il monitoraggio degli accessi e del controllo flussi turistici, che tracciano in tempo reale gli arrivi a Venezia.

Si tratta di una delle azioni previste all’interno del Piano Integrato per il Turismo Sostenibile definito dalla città nell’ambito del Network URBACT grazie alla partecipazione dell’URBACT Local Group locale composto da rappresentati di categoria e membri della Organizzazione di gestione delle Destinazione Turistica.

Ed è proprio questo secondo elemento a rappresentare l’altro valore aggiunto della pianificazione della città, ovvero la progettazione partecipata che la città ha adottato come metodo nella definizione delle varie progettualità. Sul fronte delle nuove progettualità candidate a finanziamento va segnalata la partecipazione al bando “Mobility as a Service for Italy”, definito come un nuovo sistema di mobilità basato sull'integrazione di differenti servizi di trasporto pubblico e privato, ai quali l’utente finale può accedere attraverso un unico canale digitale. In questo caso, sono contenute azioni che andrebbero ulteriormente a potenziare il sistema di controllo e gestione dei flussi.

 

Trapani – La rigenerazione di un quartiere e il rilancio dell’occupazione giovanile

Un altro caso interessante è quello fornito dalla città di Trapani, alla sua prima esperienza con il programma URBACT attraverso la partecipazione al Transfer Network USE-IT coordinato dalla città di Birmingham e concentrato sulla rigenerazione socio-economica di un quartiere caratterizzato da elevato tasso di povertà attraverso lo sviluppo di nuove forme di imprenditorialità e di inclusione.

Il Comune di Trapani ha attratto complessivamente quasi 200 milioni di euro di investimenti sulla politica di coesione, mentre nell’ambito del PNRR sono destinati al Comune circa 30 milioni di euro attraverso il PINQUA – Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare” che prevede un programma di rigenerazione urbane del Quartiere Cappuccinelli.

Molte delle azioni co-definite insieme al gruppo locale di stakeholders all’interno del Piano di Azione Integrato del progetto USE-IT si sono concentrate proprio nel Quartiere e saranno realizzate con le risorse messe a disposizione dal PNRR. Si tratta, ad esempio, della riconversione di una scuola in un’opera di edilizia sociale con l’attivazione di un insieme di servizi concentrati sull’area: dal polo Universitario al nuovo campo sportivo fino al Campus giovani. Il nuovo Campus Giovani, che sarà realizzato attraverso il restauro e la riqualificazione di un vecchio complesso di macelli, diventerà il Campus Mediterraneo un incubatore di imprese con un Community Hub, che comprende spazi di co-working, laboratori e "fab-lab" per giovani imprenditori e migranti, spazi espositivi, un orto e case sociali per famiglie a basso reddito. Inoltre, attraverso il PON Legalità, saranno realizzati laboratori artigianali per migranti regolari con l’idea di attivare poi cooperative miste. Dal confronto con Birmingham la città ha appreso soprattutto un metodo di progettazione del basso, con animatori e facilitatori di comunità, che si è rivelato decisivo per la definizione del progetto finanziato dal PinQUA.

 

Prato – La progettazione integrata di Next Generation Prato

Un caso particolarmente interessante è poi quello del Comune di Prato, già partner del Network URBACT URGE focalizzato sull’approccio circolare applicato all’edilizia e capofila del progetto Urban Jungle finanziato dal programma UIA.

Con l’obiettivo di potenziare e orientare i finanziamenti, la città toscana ha predisposto il documento “Next Generation Prato” articolato in 24 schede progetto riconducibili alle 6 missioni del PNRR per promuovere il rilancio del tessuto socioeconomico e produttivo locale, la rigenerazione urbana, l’inclusione sociale e la transizione ambientale e digitale della città.

Due aspetti rendono il documento particolarmente interessante: l’approccio integrato applicato alla programmazione, che non si “limita” alle risorse del PNRR, ma include anche le possibilità di finanziamento della programmazione europea 2021-2027, e l’approccio partecipativo: il documento è stato infatti elaborato all’interno del progetto “Prato Circular City” attraverso l’istituzione di un tavolo ad hoc che riunisce il Comune con i principali stakeholders locali.

Dall’agenzia urbana del riuso all’Hub europeo del riciclo tessile, le 24 progettualità presentate sembrano essere ben incardinate all’interno di una visione coerente basata sulla forte connessione tra verde e digitale che la città sembra aver imboccato per disegnare il suo processo di transizione.

Le esperienze

Sono tuttavia numerose le esperienze che evidenziano il forte nesso tra il programma URBACT e l’attuazione del PNRR. Dall’housing sociale con il caso, ad esempio della città di Pordenone che nel Network URBACT SIBDEV ha sviluppato lo strumento finanziario dei social impact bond per migliorare i servizi pubblici in particolare rivolti all’housing sociale al comune di Perugia che grazie al Programma PINQUA del PNRR andrà a finanziare progetti come la Valorizzazione Ipogeo dei Volumni e della necropoli del Palazzone che contengono significativi interventi a testimonianza del ruolo chiave che ha la cultura etrusca per la città, tema sul quale la città ha prodotto un piano di azione integrato nell’ambito del Network URBACT Find Your Greatness.

 

Il valore dell’esperienza URBACT

Dalla rassegna degli investimenti del PNRR e dalle esperienze delle città, ciò che emerge è il valore della partecipazione al programma URBACT per il rafforzamento delle capacità progettuali delle città sulla definizione di progetti innovativi e di qualità, grazie anche al confronto con altre città europee. D’altro canto, il programma si è rivelato utile anche dal punto di vista metodologico per colmare quel deficit, evidenziato anche dalla Commissione Europea nella sua raccomandazione all’Italia, sul coinvolgimento degli stakeholders e la progettazione partecipata.

In prospettiva, il ruolo del programma potrà essere ancora più importante. Se è vero, infatti, che attraverso il PNRR saranno realizzati importanti investimenti di carattere prevalentemente infrastrutturale, dalle scuole all’Housing, la partecipazione al programma URBACT potrà supportare le città nella pianificazione dei servizi, attività che andranno a popolare quei “contenitori” generando ulteriore valore sociale.

By Elisa Filippi