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Dieci esperienze europee che le città italiane possono replicare con l‘UIA Transfer Mechanism

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23 December 2020
Read time: 7 minutes

Un approfondimento sulle azioni innovative al centro del nuovo bando lanciato da URBACT, che ben si adatta alle caratteristiche di tante città italiane che vogliono sperimentare le modalità di lavoro di Urban Innovative Actions attraverso la metodologia URBACT

Negli ultimi tre anni i Transfer Network del programma URBACT sono riusciti a facilitare il trasferimento di pratiche ed esperienze di successo tra città europee, migliorando la governance quotidiana delle sfide urbane e la programmazione di investimenti e programmazioni complesse da parte delle città.
Testare la capacità positiva di questo modello nel trasferire il valore aggiunto dei progetti finanziati da Urban Innovative Actions è l’obiettivo dell’ultimo bando lanciato dal programma URBACT, che crea un ponte verso la prossima programmazione europea che vedrà sempre maggiori connessioni tra i diversi programmi UE in favore delle città, come URBACT e la nuova Iniziativa Urbana Europea.
Nell’attuale programmazione, Urban Innovative Actions ha finanziato con successo progetti di sviluppo urbano su una serie di tematiche, tra le quali povertà urbana, transizione energetica, opportunità di lavoro e skill nell’economia locale, integrazione di migranti e richiedenti asilo. La funzionalità e i risultati di questi progetti possono infatti essere amplificati se posti all’interno del paradigma di transfer di URBACT, che favorisce la condivisione e l’apprendimento di un piccolo gruppo di città tramite la relazione con la città che ha attuato l’esperienza nel primo bando UIA e può quindi condividerne modalità di implementazione e impatti certificati sul territorio.
Il bando pilota finanzierà quattro network per la condivisione di esperienze tratte dai progetti UIA, da essere poi adattate dalle tre città che si uniranno alla capofila. Le città partecipanti potranno scegliere tra diverse pratiche all’interno dell’esperienza condotta precedentemente da altre città europee coinvolte in UIA, focalizzandosi con la città lead partner su alcuni aspetti di particolare interesse e nella finalizzazione di un piano di investimento, grazie al quale replicare l’intero progetto.

L'espressione di interesse per una delle seguenti progettualità può essere effettuata nell'URBACT Market Place.

Dieci pratiche delle città europee che le città italiane possono replicare

Il bando prevede che ogni network sia composto da quattro città di paesi diversi: qui di seguito le esperienze delle dieci città a cui possono unirsi partner italiani, con consigli e indicazioni utili per la tipologia di città più indicata sulle rispettive azioni.

Utrecht

Il modello di sviluppo urbano condiviso dalla città di Utrecht è incentrato sul tema dell’integrazione dei migranti, focalizzandosi su modalità e luoghi in cui praticare al meglio interventi di accoglienza. I centri deputati a tale scopo sono infatti spesso situati in zone urbane già in difficoltà e dunque il difficile processo di integrazione da parte di rifugiati e richiedenti asilo viene ulteriormente complicato da resistenze di comunità locali spesso in condizioni di evidente difficoltà socio-economica.
La soluzione proposta, impostata secondo un approccio collaborativo, si basa sulla creazione di spazi di accoglienza comunitari che offrano ai nuovi arrivati e ai residenti locali, oltre all’organizzazione di attività socio-culturali per aumentare skill e competenze di nuovi e vecchi residenti, generando una connessione tra le diverse categorie di abitanti.
Questo modello di integrazione, inspirato dal Piano Einstein, è un esempio interessante da replicare in quanto è stato efficace nel rendere l’integrazione di rifugiati e richiedenti asilo un’attività di valore per l’intero contesto locale, rendendo così i migranti più pronti a contribuire all’economia nazionale, e i residenti più inclini ad accettare l’arrivo di nuovi residenti e promuovere reali processi di inclusione.
L’adesione a questo Transfer Mechanism può risultare particolarmente indicata per le città che vogliono approfondire percorsi di accoglienza e integrazione, creando nuovi servizi per residenti e migranti soprattutto nelle zone periferiche che necessitano di un rafforzamento della coesione economica e sociale. 

 

Nantes

L’esperienza di Nantes si concentra invece sulle comunità locali in condizioni difficili e in particolare coloro che versano in emergenza abitativa. Il progetto 5Bridges riconosce la complessità del problema e le carenze strutturali per affrontarlo adeguatamente e propone dunque una soluzione incentrata sugli utenti finali, con un focus sulla costruzione di strutture urbane per il sostegno, l’incontro e integrazione dei diversi gruppi sociali. I gruppi target individuati dal progetto sono stati infatti sempre coinvolti nelle scelte per il processo di sviluppo, facilitando così lo sviluppo di soluzioni locali. 
L’adesione a questo Transfer Mechanism può risultare particolarmente indicata per le città che sono impegnate nell’affrontare le tematiche relative l’emergenza abitativa e intendono coinvolgere attivamente i cittadini, e in particolare le fasce più in difficoltà, nell’elaborazione di soluzioni condivise.
                                             

 

Goteborg

La città di Goteborg affronta la tematica dell’efficienza energetica, un elemento cruciale per favorire la crescita sostenibile delle città. Il progetto sviluppato dalla città svedese è Fossil-free Energy Districts (FED), un’iniziativa che si avvale di una piattaforma per fare trading di energia in seguito ad un’analisi dati affinché gli sprechi energetici nei vari settori sia minimo. Questa logica energetica è stata dunque resa possibile tramite l’uso di dati e una piattaforma digitale capace di monitorare costantemente le potenziali domande e offerte energetiche, in un modello innovativo per modalità di esecuzione e coinvolgimento degli stakeholder 

 

L’adesione a questo Transfer Mechanism può risultare particolarmente indicata per le città impegnate sui temi della transizione verso forme energetiche più sostenibili e sulla riduzione degli sprechi di energia, ma anche per le città che intendono migliorare l’uso delle piattaforme tecnologiche per coinvolgere cittadini e imprese locali su questi temi

 

Birmingham

L’esperienza di Birmingham si concentra sulla gestione di progetti integrati per lo sviluppo delle comunità locali.  Il cuore della problematica è il distacco tra i progetti di rigenerazione e il loro impatto sulle comunità per i quali sono stati ideati. La soluzione proposta è USE-IT, un progetto coniugato dunque sul coinvolgimento del contesto socio-economico locale per integrare idee e visioni dei residenti locali nel design e nello sviluppo di progetti infrastrutturali per ridurre il divario tra PA e cittadini. Un coinvolgimento che si è rivelato di successo soprattutto prendendo in considerazione il coinvolgimento di migranti nell’intero processo e la loro integrazione nella forza lavoro di progetti compatibili con le loro skill e conoscenze.  
L’adesione a questo Transfer Mechanism può risultare particolarmente indicata per le città che intendono contrastare la povertà urbana e la disillusione dei residenti verso l’azione della pubblica amministrazione, testando meccanismi che favoriscono sviluppo economico, partecipazione civica e riduzione delle diseguaglianze.

 

Vienna

Vienna ha deciso di affrontare il tema dell’integrazione dei migranti nella forza lavoro locale in seguito alla crescente ondata di profughi del 2015. Il progetto di risposta a questa tematica è CoRe, iniziativa che funge da hub e incubatore per processi di empowerment gestiti da istituzioni pubbliche, stakeholder locali, NGOs e soprattutto con il coinvolgimento attivo dei profughi. Un’esperienza efficace per la sua natura collaborativa, che riesce a migliorare il processo di integrazione rendendo i migranti co-decisori e non solo beneficiari delle azioni promosse dall’amministrazione locale, creando una dinamica completamente nuova nel rapporto tra richiedenti asilo e residenti.

L’adesione a questo Transfer Mechanism può risultare particolarmente indicata per le città che intendono favorire una migliore interazione tra diverse tipologie di residenti e un miglioramento nell’accesso ad un’occupazione di qualità soprattutto per stranieri e categorie deboli

 

 

Viladecans

Viladecans ha impiegato i propri sforzi nella tematica energetica tramite l’implementazione di VILLAWATT, un sistema di partnership tra pubblica amministrazione e privati cittadini. Il consorzio così formato ha dunque tra i propri vantaggi quello di integrare i cittadini nel processo di distribuzione energetica, rendendo contemporaneamente gli abitanti più sensibili e attenti alla tematica. Un esperimento di governance e cooperazione di successo che risponde prontamente ai nuovi standard verdi europei e che potrebbe essere un modello di riferimento per il rilancio verde delle città.
L’adesione a questo Transfer Mechanism può risultare particolarmente indicata per le città che intendono migliorare le modalità di distribuzione dell’energia, in particolare quella prodotta da fonti sostenibili, e coinvolgere attivamente i cittadini nell’intero processo

 

 

Lille

La città di Lille ha invece sviluppato un progetto per migliorare la difficile situazione di uno dei suoi quartieri. Il quartiere Five vive da anni una situazione di crisi socio-economica in seguito alla chiusura dell’impianto metallurgico che rappresentava il cuore pulsante della zona. Il rilancio del quartiere è avvenuto tramite la ristrutturazione di un edificio di 2050 m2 nel quale si svolgeranno attività nel campo dell’agricoltura, produzione e gastronomia assieme ad eventi dedicati e workshop con creazione di progetti. Una soluzione che utilizza quindi l’alimentazione di qualità per poter riavviare il coinvolgimento dei cittadini e l’economia locale, dando contemporaneamente stimolo a progetti futuri.
L’adesione a questo Transfer Mechanism può risultare particolarmente indicata per le città che intendono puntare sulle tipicità e le produzioni eno-gastronomiche di qualità per il rilancio economico, ma anche per chi cerca idee creative per la rigenerazione di grandi complessi in disuso.

 

 

Bilbao

Bilbao ha sviluppato un progetto per reagire alle conseguenze della crisi economica globale, ponendo l’accento sulla formazione dei giovani per rendere il territorio più competitivo.
Il progetto AS-FABRIK, dunque, basa il proprio funzionamento sulla smart specialization e l’avvicinamento da parte delle università verso l’industria 4.0. Un progetto che affronta diverse dimensioni legate alla crescita economica del territorio, che oltre ad avere una dimensione teorica trova poi la applicazione pratica nel tentativo di migliorare le condizioni spaziali dell’economia locale, coinvolgendo i diversi stakeholder e le autorità di governance locale.
L’adesione a questo Transfer Mechanism può risultare particolarmente indicata per le città che puntano sul miglioramento delle competenze delle sue forze più dinamiche per avviare processi di riconversione dell’economia locale

 

 

Barcellona

L’esperienza di Barcellona ha come soggetto il sostengo verso gli abitanti di zone critiche della città. Il progetto B-MINCOME ha l’obiettivo di aiutare queste zone contrastando povertà ed esclusione sociale tramite politiche sociali attive e la creazione di un salario minimo, accompagnati inoltre dall’uso di modelli innovativi quali una cripto-valuta locale, per gli individui selezionati dal programma di sostengo, e programmi di training e partecipazione comunitaria.
L’adesione a questo Transfer Mechanism può risultare particolarmente indicata per le città che intendono sperimentare forme di welfare innovative per il contrasto alla povertà, sperimentando temi come il salario minimo o modalità nuove di formazione e avviamento al lavoro per le fasce più deboli della società

 

Parigi

La città di Parigi ha sviluppato il progetto CoRDEES, focalizzato sull’ambito energetico e mirato a monitorare il consumo di energia nella nuova area urbana di Clichy-Batignolles, una zona ecologica che punta ad una riduzione di CO2 del 90%. Come tutte le aree ecologiche, il successo di Clichy-Batignolles dipende strettamente dal comportamento dei residenti; il progetto CoRDEES punta, dunque, ad aiutare quest’area nel raggiungimento dei propri obiettivi tramite il monitoraggio e raccolta dati del consumo energetico. Questo tipo di analisi è inoltre disponibile su una piattaforma pubblica dove sarà quindi possibile apprendere e ottimizzare in maniere collettiva il consumo energetico. Un progetto di governance innovativa che si propone da mediatore o facilitatore per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni.

L’adesione a questo Transfer Mechanism può risultare particolarmente indicata per le città che intendono sperimentare forme innovative di riduzione delle emissioni, soprattutto in aree di nuova costruzione o recente riqualificazione, coinvolgendo l’intera comunità di abitanti