You are here

Cinque temi sui quali le città italiane fanno rete in Italia e in Europa: da ForumPA visioni e progetti verso l'Agenda Urbana

Edited on

28 May 2018
Read time: 4 minutes

Un racconto dei temi emersi nell'incontro organizzato da Anci e Agenzia per la Coesione mette in rete le esperienze realizzate dalle città italiane nell'ambito di URBACT, Urban Innovative Actions, Agenda Urbana Europea e programmi nazionali come PON Metro e Piano Periferie

La pluralità di iniziative rivolte alle città su scala nazionale ed europea è stata spesso visto come una delle cause della frammentazione di politiche e interventi per lo sviluppo urbano, finora non sistematizzati in un’Agenda urbana nazionale. Mettere in rete le azioni attualmente in corso e collegarle al lavoro di ricognizione sull’utilizzo dei fondi europei, svolto dall’Agenzia per la Coesione Territoriale, contribuisce a creare un collegamento tra l’azione delle città e la futura agenda urbana in chiave nazionale ed europea. L’evento organizzato da Anci e Agenzia per la Coesione al ForumPA 2018 ha costituito un momento di confronto sugli investimenti attivati a livello nazionale ed europeo e delle esperienze portate avanti dalle città italiane inserite nelle diverse reti, mettendo in evidenza percorsi comuni e traiettorie di crescita su cui orientare il futuro dibattito sullo sviluppo urbano sostenibile.
 

 


I progetti realizzati nell’ambito dei programmi URBACT e Urban Innovative Actions rappresentano alcuni degli esempi dell’impegno delle città su temi specifici, proseguiti nel quadro di percorsi nazionali (come il PON Città Metropolitane o il Piano Periferie) o europei (le partnership dell’Agenda Urbana Europea), mettendo spesso a sistema saperi, visioni ed esperienze emerse non solo nei comuni ma anche dal dialogo con gli stakeholder a livello territoriale.
 

 


La creazione di una nuova agenda urbana in vista del nuovo periodo di programmazione europea 2021-2027 e l’impegno dell’Italia per il raggiungimento dei Sustainable Developmenet Goals dell’ONU sono stati tra i temi al centro del confronto tra rappresentanti di città e autorità nazionali, nel corso del quale è stato presentato lo stato dell’arte dei 440 progetti finanziati con il PON Città Metropolitane 2014-2020 e il loro possibile legame con l’attuazione di documenti strategici come la Carta di Bologna. Coniugare better knowledge a better funding e better regulation attraverso la messa in rete di numeri ed esperienze in una banca dati quantitativa, di interventi e di ricerche è quanto Anci intende realizzare per dare continuità all’impegno verso una nuova agenda urbana nazionale.

 

 

 

 

 

 


Intanto le città italiane sono attive in rete con network europei e globali su una serie di temi, recependo spunti utili per il miglioramento di politiche su scala locale e nazionale. Attraverso incroci fra network e programmi diversi, il valore aggiunto della presenza italiana in queste reti può contribuire a costruire dal basso un’Agenda Urbana fatta di azioni, progetti e visioni che attivano nuove modalità di relazione con diversi stakeholder e livelli di governo.
Una panoramica sui temi raccontati dalle città presenti all’incontro organizzato a ForumPA offre un quadro della presenza italiana in programmi e iniziative europee, oltre alle possibili ricadute sul piano nazionale.

 

 

 

 

Resilienza, economia circolare e utilizzo delle risorse naturali

Gli approcci più innovativi in materia ambientale sono tra i temi principali di confronto delle città italiane in Europa. Candidata alla partnership sull’economia circolare dell’Agenda Urbana Europea, la città di Prato sta lavorando su tre temi come quello della gestione delle risorse idriche, della gestione dei rifiuti e del riuso circolare urbano, punto di partenza per integrare diversi temi in una e Agenzia urbana del riuso. Un primo passo per integrare dal basso l’economia circolare nelle strategie europee post 2020, oltre che in quelle delle città.
Bologna sta invece concentrando il suo impegno nell’Agenda Urbana Europa sulle cosiddette Nature Based Solutions (NBS) e sulla valutazione del consumo di suolo nelle pratiche di programmazione urbanistica, azione fondamentale per raggiungere l’obiettivo europeo di consumo zero di suolo entro il 2050. Un impegno che si sviluppa su temi paralleli a quelli della buona pratica sulla sostenibilità urbana, premiata da URBACT, e che rappresenta il retroterra ideale per azioni di crescita e innovazione sociale che partono da una gestione integrata e condivisa del territorio.
L’integrazione fra temi e approcci emersi da programmi diversi vede invece in Potenza un ottimo esempio di attivismo di una città media che sta giocando su più tavoli: dai progetti INTERREG e PON Metro alla rete URBACT Resilient Europe, la città lucana ha messo in rete l’impegno sul fronte europeo e nazionale per configurarsi come città alfiere nella realizzazione di politiche avanzate in materia di resilienza, come dimostrato anche dalla partecipazione alla partnership tematica dell’Agenda Urbana Europea e dall’azioni seguita all’approvazione dell’Integrated Action Plan di URBACT, che punta ad integrare componenti partecipativi nelle politiche locali sull’ambiente e la rivitalizzazione del centro storico.

Beni comuni e innovazione sociale

La messa in rete delle azioni realizzate negli ultimi anni da Torino sul fronte dell’innovazione sociale, della rigenerazione urbana e della governance innovativa, dal programma InnovaTo premiato come buona pratica e diventato Transfer Network fino a programmi come FaciliTo e AxTO, hanno condotto Torino alla realizzazione delle azioni previste dal progetto Urban Innovative Actions Co-City che costituisce l’esperienza più avanzata in tema di gestione condivisa dei beni comuni in Europa.
Il progetto, che vede centinaia di associazioni e soggetti del territorio impegnati nella realizzazione di Patti di collaborazione con la Città di Torino per il riuso di spazi e strutture dismessi o in via di dismissione, si coniuga in un filo comune alle azioni realizzate nei network URBACT BoostInno e UrbInclusion, che puntano a combattere i fenomeni di esclusione sociale tramite l’innovazione in particolare nelle periferie.
Il miglioramento dell’azione amministrativa passa quindi anche attraverso la messa in rete di progetti e risorse all’apparenza diversi ma coerenti nel dare una nuova traiettoria di crescita alla città, a partire dall’impegno civico degli stakeholder e dalle aree della città in cui è maggiormente necessario un impegno condiviso per ridurre le disparità create dalla crisi.


Mobilità e housing

L’adesione di Milano all’iniziativa 100 Resilient Cities della Rockfeller Foundation ha comportato non solo una maggiore consapevolezza sui temi della resilienza urbana ma anche su tematiche collegate, come il miglioramento della mobilità urbana e della vivibilità degli spazi favorendo così la riapertura di alcuni Navigli, da trasformare in nuovo asse strategico per la città. Allo stesso tempo l’impegno sul Piano Periferie e sul PON Metro concentrato sul tema dell’abitare, il progetto Urban Innovative Actions Open Agri dedicato all’agricoltura urbana e l’adesione alle reti URBACT sull’innovazione sociale e a reti globali di città, come C40, danno il segno di un impegno concentrato su una pluralità di temi, con una capacità rafforzare di influenza le agende urbani nazionali e internazionali con temi rilanciati a partire da Expo. La sicurezza alimentare è uno di questi, come dimostrato dalla buona pratica sulla food policy premiata da URBACT e dalla rete globale di città impegnate sul tema. Milano dimostra con la sua presenza decisa su diversi livelli internazionali quanto agire sulla dimensione urbana sia decisivo per affrontare le esperienze future, mettendo assieme azioni e iniziative di sicura presa capaci di rilanciare i grandi centri come aggregatori di nuove forme di sviluppo.
 

Governance

Rilanciare un approccio bottom up, che riparta dalle esperienza delle città per costruire un’Agenda Urbana nazionale è l’esigenza riproposta da Bari, che nella sua azione recente è stata capace di utilizzare al meglio fondi e strumenti di varia tipologia per mettere in campo azioni di rilancio urbano, in centro storico e periferie. L’intervento sull’ex scuola Melo, trasformata in Spazio 13, buona pratica premiata da URBACT e “fusa” con il modello di innovazione sociale promosso da Lisbona nel Transfer Network Com.Unity.Lab, rappresenta un ottimo esempio di governance strategica che coniuga azione nazionale e presenza europea, dando a Bari la possibilità di presentare in Europa il lavoro svolto su più fronti, uscendo così dalle classiche logiche competitive su scala nazionale e mettendo in luce la vivacità dei territori virtuosi.


Ambiente e orti urbani

Il confronto con l’Europa può rappresentare un elemento di rilancio del dibattito locale nel quadro di una visione strategica che esce dal raccordo con i temi quotidiani e riconduce la Capitale al dibattito nazionale ed europeo. L’azione che Roma sta portando avanti con il Transfer Network RURAL, dedicato all’agricoltura urbana rappresenta un punto di partenza per guidare anche in Italia il dibattito su uno degli approcci più innovativi per contrastare l’esclusione sociale favorendo al contempo la sostenibilità.
Se è vero che l’Italia è indietro rispetto ad altri paesi nel raggiungimento dei Sustainable Development Goals, come indicato nel rapporto presentato in apertura del Festival dello Sviluppo Sostenibile, la realizzazione e la messa in rete di azioni creative dal basso può costituire una modalità originale per attivare amministrazioni e stakeholder con l’obiettivo di rispondere a sfide che sono al contempo sia locali che globale, dal contrasto al cambiamento climatico alla qualità della vita, ma che richiedono un’azione coordinata tra i vari livelli.
 

Grazio Pagliarulo e Simone d’Antonio